Buyer Personas Online
È estremamente limitativo delineare il proprio target solo con i dati demografici e psicografici.
È estremamente limitativo delineare il proprio target solo con i dati demografici e psicografici.
Il punto centrale è che delineare la buyer personas solo tramite i dati demografici e psicografici è estremamente limitativo e fuorviante.
Come si vede dall’immagine entrambi le persone hanno gli stessi dati, ma sono due persone completamente diverse.
Oggi, in un modo dove siamo costantemente connessi dobbiamo considerare anche i nostri comportamenti online per definire il nostro target di riferimento, perché ad esempio:
– Online cerchiamo le informazioni che possono aiutarci a raggiungere gli obiettivi, a risolvere i nostri bisogni e le nostre aspettative (benefici), per cui siamo disposti a pagare.
– Seguiamo influencers che rispecchiano la nostra personalità e le nostre ambizioni, guardiamo video su ciò che vogliamo imparare.
– Mettiamo mi piace in base agli interessi e alle passioni che abbiamo. Condividiamo ciò che pensiamo e approviamo.
– Nelle recensioni dichiariamo se le nostre aspettative post-acquisto sono state rispettate o meno e per quali motivi.
Il concetto alla base che guida tutta l’analisi è “Siamo ciò che clicchiamo”.
Utilizza i top 3 libri acquistati su Amazon per rappresentare ciò che il target vuole imparare.
Questi micro-dati sono una fonte infinita di spunti per strutturare il piano editoriale.
Attraverso la ruota di Answer The Public, raccogli tutte le domande per cui le persone cercano una risposta su Google.
Tramite le domande all’interno di Gruppi Facebook o Forum riporta i dubbi maggiori delle persone, su cui hanno bisogno di aiuto o cercano un confronto.
Gli hashtag di Instagram, i trend di Google e Pinterest aiutano a capire quali sono gli argomenti e gli interessi del momento, in che modo le persone stanno vivendo in questo recente periodo.
Stesso concetto per quanto riguarda i suggest delle barre di ricerca.
Infine, completa l’Empathy Map ideata da Dave Gray riportando esattamente cosa scrive e condivide online il target di riferimento dell’analisi.
Credo che quest’ultimo passaggio sia di una potenza unica, in quanto i commenti, gli hashtag, i post personali, le recensioni, le stories, le foto e le ricerche correlate consentono davvero di compilare nel dettaglio l’empathy map: cosa la persona says, thinks, does and feels (dice, pensa, fa e sente).
Riporta anche le parole più usate di questi quattro blocchi in una keyword cloud. Questa parte è molto utile per identificare il linguaggio e il vocabolario delle persone al fine di utilizzarli nei copy.
Grazie alle interviste ricostruisci il percorso di acquisto delle persone riportando sia i motivi di acquisto sia i diversi touchpoint all’interno delle fase del loop funnel.
Per concludere riporta i dati quantitativi di ogni singolo canale di traffico o dei contenuti più pertinenti.
Nella pratica, questi passaggi ti consentono di delineare le buyer personas non in base a ipotesi, ma su dati e comportamenti reali e tangibili del target di riferimento.
Puoi approfondire tutti questi aspetti con casi pratici, all’interno del libro Design Marketing.